• Conoscere, capire, scegliere.

Ogni lavoratore ha una storia di lavoro individuale il più delle volte variegata e complessa e come tale deve provvedere in tempo reale al fine di monitorare disciplinare e unificare ove possibile la propria posizione contributiva quale elemento essenziale e fondamentale per determinare alla fine dell’attività lavorativa l’assegno pensionistico e il trattamento di fine servizio.

E solo il lavoratore conosce la propria realtà lavorativa ed è quindi il primo consapevole responsabile della stessa.

Talune sorprese si manifestano purtroppo a distanza d’anni e molto spesso l’interessato se ne accorge quando sta per andare in pensione e forse quando è troppo tardi, con ricadute danneggianti sia sul diritto sia sull’entità dell’assegno pensionistico. C'è tanta disinformazione e approssimazione poi in giro che concorrono a disorientarlo. Chi opera nel settore registra che i casi sono molteplici e tantissime volte si riflettono in maniera devastante e negativa sulla pensione e sulla liquidazione. Il lavoratore, per operare le sue scelte di vita, ha la necessità vitale di conoscere le varie possibilità che la legislazione previdenziale gli offre nelle diverse età e di essere soprattutto correttamente informato.

D’altra parte, la complessità e la difficile comprensione della materia peraltro in continua evoluzione, impongono modalità di relazione con gli interessati nell’informare, nel consigliare, e nel delineare consapevolmente le diverse condizioni, riguardo al proprio futuro previdenziale. Si riscontra piuttosto, in proposito, tanta trascuratezza, demagogia e strumentalizzazione nell’informazione sulla stampa e nei talk-show in generale.

Tutti i lavoratori indistintamente, soprattutto quelli della scuola ed in particolare coloro che sono transitati a Dirigenti, farebbero bene attivarsi per tempo nell’accertare la propria posizione assicurativa presso l’Inps verificando i periodi e i dati retributivi e regolarizzare eventuali buchi” o periodi scoperti. Non tutti i lavoratori possono vantare una carriera lineare con un rapporto di lavoro sin dall’inizio a tempo indeterminato o di ruolo, continuo e prestato presso il medesimo rapporto di lavoro. La maggior parte, in particolare i docenti, annovera un pre ruolo caratterizzato da una serie d’incarichi saltuari, di periodi di studio, di lavoro privato, autonomo, all’estero, nell’Ente Locale, di servizio militare, di disoccupazione, malattia, lavoro agricolo dipendente, maternità al di fuori del rapporto di lavoro, decorrenza giuridica, etc., etc..

In sintesi l’anzianità contributiva è importantissima, assume un duplice valore in termini di diritto e misura e conseguentemente, in ogni caso, a più anzianità corrisponde un maggior importo di pensione e buonuscita. L’informazione e la consulenza divengono pertanto un’esigenza indispensabile, in una materia tanto complessa, mutevole, delicata, al fine di evitare anche, inaspettate e irreversibili sorprese penalizzanti della propria rendita previdenziale e del trattamento di fine servizio.