L'incontro, che ha avuto per relatore Laura Bellanova, si è svolto giovedì 19 ottobre 2022

Il cammino dell’inclusione nella scuola italiana. Certificazioni. I gruppi sull’inclusione. Disturbi specifici dell’apprendimento. Bisogni educativi speciali.

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I materiali

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Per lo studio

Piste di approfondimento per lo studio.

  1. Il cammino normativo dell’inclusione in Italia come processo culturale che dalla esclusione- segregazione ha condotto all’integrazione-inclusione degli alunni e delle alunne nelle classi di tipo comune
  2. "L’inclusione scolastica è impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell’ambito degli specifici ruoli e responsabilità,  concorrono ad assicurare il successo formativo delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti" (D.lgs. 66/2017).
  3. L’individuazione del fabbisogno delle risorse professionali per il sostegno didattico e l’assistenza, finalizzata alla possibile compensazione del debito di funzionamento degli alunni e delle alunne : Richiesta e gestione degli organici di sostegno e delle figure professionali addette all’assistenza e alla comunicazione e all’autonomia.
  4. Gli interventi del Dirigente Scolastico nella gestione dei Bisogni Educativi Speciali: dall’Atto di indirizzo ai rapporti con le famiglie, dai rapporti interistituzionali al coordinamento dei lavori dei Gruppi per l’inclusione.
  5. Il ruolo del Dirigente Scolastico nell’organizzazione dei processi inclusivi: dalla correttezza formale e sostanziale degli atti connessi ai processi di inclusione alla verifica e valutazione dei risultati.
  6. La valutazione della qualità dell'inclusione scolastica è parte integrante del procedimento di valutazione  delle istituzioni scolastiche. Il PTOF delle istituzioni scolastiche  sulla base dell’Atto dell’indirizzo del Dirigente Scolastico deve prevedere la realizzazione di percorsi per la personalizzazione,  individualizzazione e differenziazione dei processi di educazione, istruzione e formazione, al fine di rispondere ai differenti bisogni educativi speciali espressi dagli alunni e dalle alunne.
  7. Costruire un curricolo scolastico inclusivo: il Piano Educativo Individualizzato nella prospettiva dell’Universal Design for Learning (UDL) e del modello biopsicosociale previsto dalla  Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF), al fine di motivare i docenti a meglio comprendere le peculiarità degli studenti con disabilità e portare in aula azioni didattiche che tengano conto degli ambienti di apprendimento, delle intelligenze multiple e dei diversi stili  degli apprendimenti.
  8. La certificazione secondo la classificazione ICF implica  la valorizzazione dell’ approccio bio-psico sociale che indaghi gli aspetti funzionali dell’alunno con disabilità, e descriva l’impatto dei fattori ambientali/contestuali  in termini di facilitatori o di barriere.
  9. Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) come potenziamento delle dimensioni di sviluppo di ogni alunno/a, frutto di corresponsabilità interistituzionale, strumento  privilegiato di programmazione, monitoraggio e verifica  dei processi e degli esiti.
  10. Il Piano Didattico Personalizzato (PDP), documento di programmazione  con il quale la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con esigenze didattiche specifiche  ma non riconducibili alla disabilità: analisi dei bisogni strumenti compensativi e misure dispensative.
  11. La segnalazione è un atto comunicativo  che genera una relazione di responsabilità tra i soggetti coinvolti.  Dalla segnalazione alla certificazione, dal Piano Educativo Individualizzato al Progetto Individuale.
  12. Il Piano per l’Inclusività (PI) è  uno strumento di progettazione dell’offerta formativa delle scuole in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni. Il ruolo del Dirigente Scolastico nella elaborazione del PAI.